Corno Piccolo, due vittime stamattina
Corno Piccolo. Sono due le vittime dell’incidente occorso a un gruppo di alpinisti sul Corno Piccolo, nel massiccio del Gran Sasso. Le squadre di soccorritori stanno recuperando i corpi per trasportarli al campo base di Prati di Tivo, sul versante teramano della montagna.
L’incidente è avvenuto sulla parete nord del Corno Piccolo, nel canale Sivitilli, sopra ai Prati di Tivo. L’allarme sarebbe stato lanciato da altri due alpinisti impegnati su un’altra via.
Sono finiti prima sulla neve e poi sono precipitati in basso sui massi e sono morti. “Siamo qui sul posto e stiamo operando. Dobbiamo ancora recuperarli per capire che è accaduto – dice ad Adnkronos il presidente del Soccorso Alpino Abruzzo, Daniele Perilli -. Le condizioni meteo non sono delle migliori. Siamo qui con l’elicottero, i tecnici del Soccorso Alpino e i sanitari del 118 di L’Aquila e Teramo”.
Corno Piccolo, quinta vetta del Gran Sasso
Il Corno Piccolo è la quinta vetta del Gran Sasso d’Italia dopo il Corno Grande (vetta Occidentale, vetta Centrale, Orientale e Torrione Cambi) con i suoi 2655 metri slm, situato nel complesso del gruppo del Corno Grande separato da questo dalla Sella dei Due Corni e il Vallone delle Cornacchie.
È conosciuto soprattutto dagli scalatori e arrampicatori per via delle sue splendide pareti di liscio calcare che offrono alcune linee di salita tra le più belle di tutto l’Appennino.
Soluzioni alpinistiche a parte, si può arrivare in cima attraverso la via Normale oppure la Ferrata Danesi. In entrambi i casi occorre avere esperienza e dimestichezza con rocce, cenge, ghiaioni e camini. Inoltre venendo da Campo Imperatore l’avvicinamento è comunque abbastanza lungo e faticoso.
Giunti a quota 2425 m circa c’è la biforcazione che a destra porta a seguire la Via Normale mentre a sinistra, ancora in discesa, si va verso il sentiero attrezzato Ventricini (15 minuti dalla Sella dei Due Corni – discesa 130 metri).
La via è segnata molto bene con bandierine rotonde di vernice bianco-rosso. Si costeggia diagonalmente la parete soprastante, si supera il primo rilievo spigoloso e si scende di pochi metri per poi risalire e superare un secondo fianco. Si supera un canale poco evidente e si risale una paretina districandosi tra roccette ed erba, poi si continua con una leggera salita fino ad affacciarci su un secondo canale. Per attraversarlo bisogna scendere un ripido corridoio di una trentina di metri facilitato da numerosi appigli.
Dall’altra parte si risale un sentiero breccioso e poi si supera una paretina di roccia non compatta districandosi tra i massi fino a scavalcare un terzo fianco della montagna. Si scende di pochi metri e si risale subito puntando verso un enorme masso incastrato che si supera passandoci sotto. Rimane da risalire un ultimo semplice canalino che costeggia in diagonale la parete rocciosa che abbiamo a destra e si sbuca sulla Prima Spalla (40 minuti dall’attacco della via normale – ascesa 200 m).
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