Cinque lupi investiti e uccisi da un treno in Liguria

Lupi investiti da un treno

Cinque lupi investiti e uccisi giorni fa lungo la linea ferroviaria di Altare in Liguria, provincia di Savona.

Sono cinque i lupi investiti e uccisi da un treno in provincia di Savona

Secondo una prima ricostruzione i lupi sarebbero stati travolti da uno dei treni in transito, probabilmente nella notte, per poi essere rinvenuti la mattina seguente.

Le carcasse sono state recuperate dai veterinari dell’Asl di Savona per poi essere affidate all’Istituto Zooprofilattico per la necroscopia che convaliderà le cause del decesso.

La presenza in zona di lupi è accertata da tempo come in gran parte della Liguria e si tratta di una buona notizia visto che predano tutti quegli animali che creano problemi, con il loro sovrannumero, nei campi coltivati e nei boschi.

È sempre molto difficile agire in caso di animale investito: come bisogna comportarsi in questi casi?

In caso di lupi investiti con l’automobile, è consigliato al conducente di accostare e prepararsi al soccorso, con il giubbotto e le bretelle retroriflettenti e il segnale mobile triangolare di pericolo.

Se l’animale è solo ferito, è consigliabile agire con molta prudenza, poiché potrebbe avere reazioni improvvise e violente, soprattutto se si tratta di un animale selvatico dotato di grande forza, come un cinghiale o un cervo.

È consigliabile anche attivare la piattaforma www.struttureveterinarie.it, realizzata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei veterinari italiani, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Medici Veterinari. Grazie alla geolocalizzazione, si potranno trovare le strutture veterinarie autorizzate più vicine coi relativi contatti telefonici.

È richiesta la presenza dell’automobilista sul posto, fino all’arrivo della Polizia Locale e del veterinario e, se possibile, si deve spostare l’animale in un ambiente circoscritto, per evitare ulteriori incidenti.

Lupi investiti, cosa fare?

Lupi investiti. Il modus operandi appare fin da subito molto semplice, ma allora perché alcuni automobilisti non si fermano a dare soccorso all’animale investito?

In molti hanno paura delle conseguenze e di dover pagare le cure veterinarie. Questo perché, ad oggi, non esiste ancora un fondo dello Stato destinato al soccorso degli animali incidentati, nonostante sia una tematica su cui si battono le associazioni animaliste da anni.

In attesa di cambiamenti a livello legislativo, le cure veterinarie per il soccorso di un animale investito sono a carico dell’automobilista, così come le spese di recupero e trasporto.
<span;>Chiaramente, non si tratta solo di una questione che solleva la propria coscienza civica, ma anche un obbligo legale.

Chi non ottempera all’obbligo di soccorso è soggetto ad una sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va dagli 410 euro ai 1643 euro; la multa è prevista anche per gli altri passeggeri presenti in macchina, anche se in misura minore.

Oltretutto, sia il conducente che i passeggeri presenti in macchina devono obbligatoriamente prestare il primo soccorso: trasportare l’animale in un posto protetto, se possibile e chiamare tempestivamente i soccorsi.

Nel caso limite si tratti di un investimento volontario, si affaccia la responsabilità penale e parliamo dell’art.544 bis c.p. che punisce “chi uccide un animale senza necessità e/o con crudeltà”.

Se dall’incidente non deriva la morte dell’animale, il conducente sarà chiamato a rispondere di maltrattamento di animali, ai sensi dell’art. 544 ter c.p., con una pena che prevede la reclusione fino ai 18 mesi e una multa fino a 30.000 euro.