In passato abbiamo parlato già di un mese di giugno piuttosto caldo su scala nazionale e di temperature che, si presentavano nettamente oltre i valori delle medie del periodo.
La primavera 2017, marzo, aprile e maggio, aveva concluso su scala nazionale con un’anomalia termica positiva di +1.91°C rispetto al periodo di riferimento basato sul trentennio 1971-2000, classificandosì così come la seconda stagione primaverile più mite di sempre.
La primavera più mite fu, sempre secondo i dati dell’ISAC-CNR, nel 2007 quando l’anomalia termica, finale, registrata fu di +2.17°C. Ricordiamo che la storia cronologica dell’ISAC-CNR parte dal 1800.
Ora però andremo a parlare di quelli che invece sono i dati registrati nel mese di giugno dalla centralina dell’Università Aquilana, che fornisce i dati dal 1970.
In questo caso, la media di riferimento si basa sul periodo 1981-2010.
In base a queste rilevazioni il mese di giugno è risultato il secondo più caldo della serie, chiudendo con un’anomalia di temperatura di +3.4°C rispetto alla media di riferimento, della quale abbiamo parlato poc’anzi.
Il primato è detenuto, invece, dal 2003 quando l’anomalia termica fu di +4.2°C oltre la media 81-2010.
Nell’aquilano, nel 2003, fu registrato il record di temperatura massima mai registrata il 22 di giugno. +36.9°C
Quest’anno la massima temperatura è stata invece raggiunta il 22 di giugno, con +33.9°C.
Nel grafico riportato qui di seguito a cura del CETEMPS, si può osservare come nella tabella spicchino il 2003 e il 2017 come valori di temperatura massimi e e minimi mediati sul mese. il tutto deve essere rapportato in base alla media climatica 1981-2010.
Da specificare, se qualcuno se lo dovesse chiedere, che la media delle temperature giornaliere è calcolata facendo la media delle temperature massime e minime giornaliere.
Notando bene il grafico vi accorgerete che, anche il 2012 è stato piuttosto caldo ma il 2003 e il 2017 hanno fatto registrare delle temperature eccezionalmente calde anche di notte.
Complessivamente il 2012 fece registrare un’anomalia di temperature complessiva di +3.9°C, ma di soli +1.1°C nelle minime notturne.
Discorso differente, appunto, per il 2003 e il 2017 che rispettivamente (nelle minime notturne) hanno fatto registrare anomalie termiche positive di +3.6°C e +2.6°C.
Nella seconda immagine, noterete invece le anomalie medie di temperatura registrate dall’ISAC-CNR. In questo caso, i quadratini rossi rappresentano i sopra media termici.
La media di riferimento del CNR si basa sul trentennio 1971-2000 e non 1981-2010 come quella del CETEMPS.
In questo caso, però, la sostanza è la medesima in quanto su scala nazionale il mese di giugno ha concluso con un’anomalia media di temperatura positiva pari a +3.22°C, classificandosi così come il giugno più caldo di sempre dopo quello del 2003 che terminò con +4.79°C (71-2000).
Come sottolinea lo stesso CETEMPS, si può osservare come le anomalie “calde” siano relegate prevalentemente negli ultimi anni.