Cerbiatto rincorso da due lupi, rincorsi a loro volta da mamma cervo

Scene uniche dall’Appennino.
In queste settimane avvengono le nascite dei cervi e di altri ungulati. I lupi, che a loro volta hanno partorito proprio nelle stesse settimane, approfittano dell’abbondanza di risorse, focalizzando le azioni di caccia proprio sui giovani cerbiatti, spesso lasciati alcune ore nella vegetazione dalle madri al pascolo.
In questa scena, due lupi individuano e rincorrono un cerbiatto, rincorsi a loro volta dalla madre di quest’ultimo.
La caparbietà delle cerve, che difendono i loro piccoli spesso arrivando a scontrarsi con i predatori, riesce spesso a salvare la vita ai giovani nati da poche settimane. Foto di LUIGI SCAFATI

In questa scena, due lupi individuano e rincorrono un cerbiatto, rincorsi a loro volta dalla madre di quest’ultimo.
La caparbietà delle cerve, che difendono i loro piccoli spesso arrivando a scontrarsi con i predatori, riesce spesso a salvare la vita ai giovani nati da poche settimane.

Il lupo è un predatore generalista, ovvero non seleziona una sola specie, ma caccia quello che trova a disposizione nell’ambiente. Le sue prede d’elezione si riscontrano tra gli ungulati selvatici quali cervi, caprioli, daini, mufloni e cinghiali, sebbene in estate non disdegnino il bestiame domestico incustodito. Gli individui più vulnerabili agli attacchi sferrati dai lupi sono in genere quelli più giovani, vecchi o malati in quanto meno esperti o abili nello sfuggire al predatore.

Un’altra fonte alternativa di cibo è il bestiame domestico. In alcune aree, infatti, mandrie e greggi vengono lasciate al pascolo senza sorveglianza, e diventano una preda appetibile per il lupo. In particolare, i vitelli sono più vulnerabili nei primi dieci giorni della loro vita, quando non sono ancora accettati e difesi da tutta la mandria; nella tarda estate, invece, il lupo preferisce rivolgersi alle pecore, che hanno dimensioni più contenute. Il bestiame domestico costituisce così una porzione significativa della dieta del lupo; dove però le popolazioni di ungulati selvatici sono abbondanti, questi vengono tendenzialmente preferiti ai vitelli e alle pecore.

Foto di Luigi Scafati.