Siamo nei pressi di Campotosto(AQ) ed il bravissimo Egzon Kodraliu ha immortalato un cerbiatto che attraversa il fiume insieme alla sua mamma. Uno spettacolo unico che vale la pena ‘gustare’.
Durante un escursione può capitare di trovarsi davanti a un cucciolo di capriolo e l’istinto, vedendolo da solo, è quello di portarlo con sé e di affidarlo a qualche centro specializzato che si occupa di salvaguardare gli animali selvatici. Ma questa a volte, può non essere la scelta giusta. I cuccioli di capriolo così come quelli dei cervi, sono animali abituati a stare da soli durante il giorno, è bene sapere infatti, che la madre si allontana spesso per cercare il cibo o per distrarre potenziali predatori, per poi ritornare a riprendere il proprio cucciolo.
Siamo di fronte, quindi, a un allontanamento provvisorio che non nasconde un abbandono, toccare o portar via il piccolo capriolo, significa quindi, renderlo irriconoscibile alla madre e condannarlo indirettamente a una morte certa.
Il cervo predilige boschi con radure ed arbusti. I maschi sono provvisti di palchi che annualmente perdono e riformano in primavera.
Tipico è il bramito del maschio del cervo che nel periodo degli amori (settembre-ottobre) si sente echeggiare in tutte le valli del Parco. Non è difficile osservare cervi al pascolo nelle ore meno assolate della giornata. Con attente osservazioni durante le escursioni si possono trovare i segni più caratteristici della loro presenza: i cervi infatti lasciano evidenti scortecciature su giovani alberi sfregando su di essi i propri palchi.
Negli ultimi anni molti cervi sono diventati assai confidenti, spingendosi fin dentro i centri abitati: a Villetta Barrea e Civitella Alfedena non è difficile vederli anche di giorno nei giardini o nei pressi della strada provinciale. É importante non avvicinarsi troppo, non disturbarli e non offrire loro del cibo, ma osservarli in silenzio da lontano. Se ci si trova in auto si raccomanda di procedere a bassa velocità.
In primavera può capitare di imbattersi nei cuccioli di cervo, talvolta anche di capriolo, che le madri nascondono nell’erba. Spesso vengono “soccorsi” dai turisti che li portano al Centro Visite di Pescasseroli credendo che siano stati abbandonati; in realtà la madre torna regolarmente ad allattarli, mentre toccandoli e portandoli via i piccoli vengono condannati a rimanere in gabbia per tutta la vita.
I cuccioli di cervo e capriolo, una volta venuti a contatto con l’uomo, non sono più in grado di condurre una vita libera ed autonoma, quindi se vi dovesse capitare di imbattervi in un cucciolo disteso sull’erba, non vi avvicinate e NON TOCCATELO assolutamente. Allontanatevi piano senza spaventarlo e non abbiate paura: la madre è nascosta da qualche parte nel bosco ed aspetta che ve ne andiate per andare ad allattare il suo piccolo!