Versa in condizioni davvero pessime il giardino botanico di Campo Imperatore, situato sul versante occidentale del Gran Sasso a quota 2117 metri, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La situazione è chiaramente visibile a tutti; il giardino è letteralmente invaso da erbacce, sassi e da piante mai fiorite, in una situazione di abbandono che lascia davvero molto stupore. E non solo, perché il il cancello del giardino è arrugginito e il luchetto non è serrato, ragion per cui è possibile l’accesso a chiunque ne abbia voglia. Bisogna tra l’altro sottolineare che la struttura, inizialmente, era stata “concepita” per ospitare qualcosa come 300 specie di vegetali, peraltro adattate a particolari condizioni climatiche e ambientali (trattandosi di alta quota in Inverno le temperature si spingono frequentemente al di sotto degli zero gradi centigradi).
Per citarne alcune il giardino dovrebbe ospitare la stella alpina appenninica e la violetta della Majella, che quest’anno non si sono osservate a causa della persistente incuria. La struttura è situata a ridosso dell’osservatorio astronomico di Campo Imperatore ed è gestita dal dipartimento di Scienze ambientali dell’ateneo aquilano e dall’ufficio territoriale per la biodiversità dell’Aquila, in collaborazione con l’ente Parco nazionale del Gran Sasso, mentre l’apertura al pubblico è limitata solo alla bella stagione, dal 15 Giugno al 15 Settembre e qualche anno fa, nel boom del turismo abruzzese, non era un’utopia registrare qualcosa come 400-500 visitatori al giorno.