Manardo ha riconquistato la libertà sui Sibillini

Manardo è tornato in libertà.
Una bellissima notizia giunge dalla pagina Facebook del Parco nazionale dei Monti Sibillini:
“Libertà: è quella riconquistata sui Sibillini dal camoscio cui è stato dato il nome di Manardo, e che è stato rilasciato alcuni giorni fa dai funzionari del Parco. Si tratta di un esemplare di 11 anni, maschio, che ha vissuto sinora nell’area faunistica di Bolognola. E che potrà ricongiungersi finalmente ai suoi simili sulle alture del Bove o del Priora. Dotato di un radiocollare, potrà fornire utili informazioni per lo studio dell’areale di riferimento e dei movimenti che compirà.
Vai Manardo, e che il vento ti sia propizio!”

Proprio a Bolognola, in questo luogo boscato e rupestre, è ospitato in stato di “semi-libertà” il Camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata – una sottospecie del Genere Rupicapra), che può quindi mantenere comportamenti e abitudini – anche nell’alimentazione e nella riproduzione – molto simili a quelle naturali; il nucleo storico presente nel P.N. d’Abruzzo,Lazio e Molise ha subito varie vicissitudini che lo hanno portato alle soglie dell’estinzione agli inizi del 900; al momento dell’istituzione del suddetto parco nazionale (1922) la popolazione di Camoscio appenninico era costituita da non più di 30 esemplari concentrati in località “Costa Camosciara”.

In occasione delle due guerre mondiali si assiste a un nuovo crollo numerico (~80 capi nel 1941 e 40 nel 1949) a causa del bracconaggio per fame da parte delle popolazioni locali e del contingente di occupazione tedesco. Fortunatamente al 1969 i dati riportano una popolazione accresciuta di ~ 500 esemplari. Attualmente la popolazione di Camoscio appenninico è stabile nel P.N. d’Abruzzo ed in aumento nei parchi nazionali Majella e Gran Sasso-Laga le cui reintroduzioni sono state eseguite rispettivamente nel 1991 e 1992.

Tramite il progetto Life-Natura, finanziato dalla Commissione europea e dal Ministero dell’Ambiente e del Territorio (aprile 2002-marzo 2005), è stata prevista la reintroduzione in natura del Camoscio appenninico nei Monti Sibillini e la costituzione della suddetta area faunistica.

Manardo

Il momento della liberazione di Manardo