Calabrone asiatico, sempre più comune in Italia
Il calabrone asiatico (o vespa velutina) è presente già da qualche anno in Italia. Si tratta di un insetto particolarmente aggressivo e rappresenta un serio pericolo per le api e gli uomini che, malauguratamente, si imbattono nei loro enormi nidi.
Il VIDEO del calabrone che vi mostriamo è stato pubblicato sulla pagina Instagram Welcome to Favelas 4K e mette in evidenza un intervento dei Vigili del Fuoco in un appartamento di Roma per debellare il calabrone asiatico.
Ad un’osservazione poco attenta, questo insetto potrebbe confondersi con le altre vespe più diffuse in Italia. In realtà, il calabrone asiatico killer di api è piuttosto unico nel suo aspetto, per cui è possibile identificarlo e segnalarne la presenza alle autorità competenti.
Per difendersi dalla Vespa velutina è importante saper riconoscere i suoi nidi. Il calabrone asiatico nidifica di solito in zone alberate, con nidi appesi ai rami. A volte però capita di trovarli anche nelle cavità dei muri o, addirittura, al suolo.
Capita spesso che il nido primario sia fondato dalla regina in luogo poco sicuro, che poi viene abbandonato per costruire un nido secondario in un luogo più adatto.
La difficoltà nel rintracciare un nido secondario di calabrone asiatico è che si trova ben nascosto nel fogliame. Per questa ragioni è maggiormente visibile in inverno, alla caduta delle foglie.
Il nido è costruito con materiale cartaceo, con un iniziale forma sferica, che diviene poi piriforme. Al massimo dello sviluppo può raggiungere i 40-7o cm di diametro e un’altezza di 60-90 cm. Ogni nido incrementa la sua grandezza dalla primavera all’autunno.
Un nido super sviluppato in autunno può contenere fino a 17.000 celle con circa 1200-1800 individui adulti. Il calabrone asiatico è generalmente poco aggressivo nei confronti dell’uomo quando si trova isolato e lontano dal nido.
Ma quando una persona si avvicina inavvertitamente al nido, vi può essere un attacco aggressivo e violento. In considerazione di ciò, questo insetto può essere molto pericoloso se costruisce il proprio nido in cespugli bassi o, peggio ancora, nelle cavità dei muri delle case.
Un malcapitato può imbattervisi magari tagliando l’erba o con uno sfortunato calpestio. L’aggressione diventa inevitabile e la persona attaccata è in pericolo di vita.
Soggetti allergici possono andare in shock anafilattico con poche punture. In caso di puntura il consiglio è quello di recarsi immediatamente al più vicino posto di pronto soccorso, ma tale considerazione è piuttosto ovvia.
Come fermare il calabrone asiatico?
La prima e più strategia per fermare l’avanzata del calabrone asiatico consiste nella predisposizione di trappole. Queste servono per catturare le operaie e, soprattutto, le fondatrici all’inizio della primavera.
Bisogna appenderle tra i rami degli alberi del nostro frutteto o, se si pratica apicoltura, tra gli alveari. Attirando le fondatrici nelle trappole, si impedisce la fondazione di una nuova colonia.
Per realizzare le trappole in modo artigianale, basta una bottiglia di plastica tagliata e con la parte superiore infilata dentro, a mo’ d’imbuto. Questa va riempita con birra di colore chiaro o altre sostanze zuccherine.
Altra importante strategia per evitare che il calabrone asiatico metta a serio rischio di sopravvivenza l’apicoltura italiana è la distruzione sistematica dei nidi.
Questa è un’operazione molto delicata e complessa, che deve essere svolta da personale specializzato, come apicoltori professionisti coadiuvati dai Vigili del Fuoco.
Come abbiamo detto questi calabroni sono molto aggressivi quando percepiscono la presenza di intrusi in prossimità del nido. Quindi, interventi improvvisati possono mettere a rischio la propria vita.