Nelle prossime ore è atteso un ulteriore aumento delle temperature, dovuta all’alta pressione che proverà momentaneamente a sbilanciarsi verso la nostra Penisola.
Questo favorirà in alcuni settori, in particolare, dove nei giorni scorsi sono caduti diversi centimetri di neve fresca, un incremento del rischio delle valanghe. Nell’occasione vi riportiamo il bollettino meteo-nivologico di METEOMONT.
SETTORE APPENNINO EMILIANO ROMAGNOLO:
MANTO NEVOSO – Croste da vento portanti e non portanti alternate a strati di neve a debole coesione su strati intermedi moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato sulla maggioranza dei pendii. Continua, seppur in maniera lenta, l’assestamento del manto nevoso presente. Il grado di pericolo può aumentare a MARCATO 3 nelle ore centrali della giornata soprattutto nei canaloni, conche e zone sottovento per la presenza di accumuli eolici non perfettamente coesi con gli strati sottostanti.
SETTORE APPENNINO SETTENTRIONALE TIRRENICO:
DISTRIBUZIONE PERICOLO: DA DEBOLE 1 A MARCATO 3. TIPO DI PERICOLO: NEVE VENTATA NEVE VECCHIA
VALANGHE OSSERVATE – Valanghe spontanee di media grandezza a lastroni di superficie.
MANTO NEVOSO – Croste da fusione e rigelo e da vento portanti e non portanti su strati basali più compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato su molti pendii ripidi. Lungo la dorsale appenninica tosco emiliana segnalati piccoli scaricamenti spontanei di neve a debole coesione ed una valanga di medie dimensioni a ridosso delle creste in loc. Acquamarcia, tra Libro Aperto e Doganaccia, Comune di Abetone Cutigliano (PT). Interessati in particolare i versanti meridionali e quelli maggiormente esposti al sole: la presenza di accumuli di neve ventata e di cornici lungo i crinali, associata al progressivo rialzo termico in atto e previsto per i prossimi giorni, potrebbero portare all’intensificazione di questi eventi.
SETTORE APPENNINO UMBRO-MARCHIGIANO:
DISTRIBUZIONE PERICOLO: MODERATO 2. PERICOLO IN AUMENTO PER RIALZO TERMICO.
TIPO DI PERICOLO: NEVE BAGNATA – SITUAZIONE PRIMAVERILE. IL MANTO NEVOSO SI UMIDIFICA VELOCEMENTE NEL CORSO DELLA GIORNATA
VALANGHE OSSERVATE – Piccole valanghe spontanee a lastroni di fondo.
MANTO NEVOSO – Sottili croste da fusione e rigelo non portanti su strati più compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato. Il rialzo termico in atto via via sempre più marcato favorisce l’appesantimento e l’ indebolimento dei legami interni della neve recente non ancora consolidata determinando locali situazioni di pericolo soprattutto sui pendii più soleggiati, ove saranno ancora possibili valanghe spontanee sia di superficie che di fondo per lo più di piccole dimensioni. Nei versanti più in ombra, alle quote più elevate i processi di consolidamento sono più lenti e pertanto il distacco di lastroni di neve ventata non ancora trasformati è ancora possibile anche con debole sovraccarico (passaggio singolo sciatore/escursionista).
SETTORE GRANDI MASSICCI APPENNINICI E APPENNINO ABRUZZESE:
DISTRIBUZIONE PERICOLO: MODERATO 2. TIPO DI PERICOLO: NEVE VENTATA
VALANGHE OSSERVATE – Piccole valanghe spontanee di neve asciutta a debole coesione e a lastroni di superficie.
MANTO NEVOSO – Sottili croste da fusione e rigelo non portanti alternate a strati di neve asciutta a debole coesione su strati intermedi moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato. Causa il rialzo termico registrato, le caratteristiche del manto nevoso iniziano a differenziarsi in base alla quota e all’esposizione dei versanti. Nelle quote medie e nei pendii più esposti all’irraggiamento diurno, la superficie è formata da croste da fusione e rigelo (ancora non portanti) asciutte/bagnate che poggiano su strati sottostanti moderatamente consolidati. In alta quota, dove la forte attività eolica registrata nei giorni scorsi ha ridistribuito in maniera irregolare la neve fresca, la superficie del manto nevoso è caratterizzata da croste da vento; nelle zone sottovento e nei pendii al riparo dal sole si può trovare ancora neve asciutta e a debole coesione. Quest’ultime situazioni, localmente, potranno essere sollecitate già con debole sovraccarico (passaggio di un singolo sciatore/escursionista) dando origine a piccole/medie valanghe.
SETTORE APPENNINO CALABRO:
DISTRIBUZIONE PERICOLO: DA MODERATO 2 A MARCATO 3. TIPO DI PERICOLO: NEVE FRESCA
MANTO NEVOSO – Strati di neve umida-bagnata a debole coesione su strati intermedi moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato su molti pendii. I minimi apporti nevosi, registrati solo sui rilievi lucani, a partire dai 1300 metri s.l.m., apportano minime sollecitazioni al manto nevoso che risulta in costante consolidamento. Permangono, in particolare sui predetti rilievi, strati intermedi fragili, costituiti da neve pallottolare inglobata dalle nuove nevicate. Da valutarsi eventuali accumuli favoriti dalla attività eolica registrata ed il previsto rialzo termico potrebbero causare il distacco di eventuali cornici con conseguente sovraccarico dei pendii sottostanti.