Continuano a giungere ottime notizie per la Regione Abruzzo; dopo il riconoscimento del Pastore Abruzzese a patrimonio culturale, il TAR ha accolto, proprio nelle scorse ore, il ricorso del WWF nel sospendere la stagione di caccia in Abruzzo! In particolar modo sono state accolte le richieste di misure cautelari monocratiche per il impedire il verificarsi di effetti irreversibili sulla fauna in seguito all’apertura della caccia stessa. “Abbiamo dato la possibilità alla Giunta D’Alfonso-Pepe di lavorare in maniera serena nei primi due anni dopo l’insediamento in Regione, con la speranza di vedere finalmente realizzati i doverosi compiti di un pubblico amministratore che deve occuparsi di tutela e gestione della fauna selvatica nell’interesse della collettività e non soltanto a favore della minoranza dei cacciatori; la fauna selvatica è un patrimonio collettivo e non un trastullo per pochi”.
“Questo salto di qualità, purtroppo, non è però avvenuto – dichiara Luciano Di Tizio, delegato regionale del WWF Abruzzo, che poi prosegue – I politici di oggi stanno dimostrando lo stesso spregio del nostro patrimonio ambientale già palesato da quelli di ieri. Eppure il WWF, prima che il calendario venatorio fosse approvato, aveva sottoposto all’attenzione della Regione Abruzzo alcuni punti di modifica che avrebbero potuto ridurre l’impatto ambientale della caccia semplicemente riconducendo il calendario nei limiti imposti dalla normativa e dal parere ISPRA! Ma nessuno di essi è stato davvero preso in considerazione e l’Associazione ambientalista è stata costretta, ancora una volta, a ricorrere ai giudici amministrativi per far valere le ragioni della fauna e dell’ambiente“. Dunque, almeno per tutto il resto del mese di Settembre, non si potrà andare a caccia in tutto l’Abruzzo, anche per via dei minori controlli causati dall’azzeramento delle Polizie Provinciali.