Lento, sguardo fisso sulla meta, goccie di sudore sulla fronte e respiro affannoso chiede al compagno : quanto manca ?
10 minuti alla vetta….ci siamo quasi, stringi i denti e un passo dopo l’altro vedrai che arriviamo in vetta.
Un abbraccio, una pacca sulla spalla e un sorriso grande come il sole, ci guardiamo in dietro, le fatiche ricompensate da un panorama che si apre sull’ immenso, da lassù si possono scrutare tutte le vette del nostro meraviglioso appennino.
Un morso a un panino, una tazza di the caldo e via inforchiamo le zaino pronti per la discesa, con il pensiero alla prossima vetta, alla prossima sfida.
Scene come queste sono le protagoniste silenziose dei sabati e delle domeniche tra le nostre montagne, centinaia di escursionisti ogni fine settimana si radunano chi con le ciaspole, chi con i ramponi, chi semplicemente con degli scarponi da trekking, lenti, silenziosi, quasi invisibili percorrono sentieri innevati in inverno e assolati in estate.
Una rivoluzione, lontana dalla confusione delle piste, dalle Baite, che sparano musica urlante da altoparlanti giganteschi, la montagna muta sta cambiando e anche la gente sta cambiando, il modello del turismo montano sta cambiando.
Sono sempre di più le associazioni e le compagnie che stanno restituendo alla montagna il suo volto, quello selvaggio e aspro ma che di certo è quello più vero, innescando ( finalmente ) quella rivoluzione che necessitava.
Fino a 15 anni fa la montagna, quella vera sembrava lontana, fuori dalla portata di curiosi che si avvicinavano a quel mondo stupendo dell’escursionismo, l’ avvento delle ciaspole ha reso possibile la sviluppo di un turismo che sembrava essere tipicamente estivo, si sta sviluppando il Kite ski e aumentano le persone che frequentano corsi per imparare lo sci alpinismo.
Una voglia di reale, di vissuto, fuori dagli edulcorati pendii bianchi delle piste da sci, quale sarà allora lo sviluppo futuro ? Le nostre montagne si riprenderanno il loro silenzio ?
L’augurio è quello che si sviluppi una sinergia tra tutti gli addetti ai lavori, che possa nascere una forma di turismo consapevole, e che la montagna sia la protagonista vera di una rivoluzione che anno dopo anno sta diventando un movimento enorme.
Sviluppare un modello che possa coinvolgere, le stazioni sciistiche, gli albergatori e le associazioni, passare dalla stazione invernale al polo turistico invernale, dove tutti gli attori possano contribure a rendere fruibile e sempre più al centro dell’attenzione la vera protagonista dei nostri fine settimana e delle nostre vacanze.
La montagna .
Chiudiamo questo articolo con una citazione di Felice Bonaiti :
“ Chi piu in alto sale, piu lontano vede; chi piu lontano vede, piu a lungo sogna”
Andrea Miele