La lenticchia di Santo Stefano di Sessanio è una specialità culinaria abruzzese, appunto, di Santo Stefano di Sessanio un piccolo paese che si trova nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Montei della Laga.
Cresce oltre i 1000 metri di quota, intorno ai 1200 metri le coltivazioni danno i risultati migliori, ma qualcuno le coltiva fin sui 1600 metri di quota.
Si tratta di un tipo di lenticchia molto particolare, di un biotipo selezionatosi in questa area da tempi immemori.
Qualcuno di voi saprà che, ci sono dei documenti che monastici dove si parla della presenza della lenticchia di Santo Stefano già dal 998.
L’habitat è ideale, inverni lunghi, solitamente freddi e rigidi, alla fine dei quali, nel mese di marzo si procede con la semina delle lenticchie. I terreni montani per gran parte calcarei sono perfetti per la crescita delle lenticchie. Da specificare che non sono richieste neppure delle grandi concimazioni.
Tra la fine del mese di luglio e gli inizi del mese di agosto avviene la raccolta.
La raccolta si effettua esattamente come mille anni fa, a mano, ed è piuttosto faticola.
La zuppa di lenticchie è però ad oggi una delle specialità culinarie del borgo di Santo Stefano.