Contrasto all’abbandono e allo spopolamento, riorganizzazione dei servizi, costruzione di strategie di sviluppo sostenibile, relazioni istituzionali chiare ed efficaci, gestione forestale, riduzione del digital divide, introduzione di una fiscalità pubblica e privata più equa, valorizzazione delle filiere agricole e turistiche, innovazione per rigenerare i borghi. Sono solo alcune delle necessità che Sindaci, Amministrazioni locali, comunità intere, terzo settore, pongono oggi alla Politica, alle Istituzioni, al mondo economico, nella Giornata internazionale della Montagna. “Sono missioni, non banali impegni – evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Sono sfide dell’Italia, non solo del 54% del territorio ‘montano’. C’è un cambio di paradigma culturale in corso, che diventa anche istituzionale, politico, economico, operativo. Occorre lavorare non separando la montagna e riducendola a riserva bisognosa di aiuto. Bensì in uno stretto patto tra territori, urbani, montani, rurali italiani. Coesione e corresponsabilità. Un patto che è l’unica soluzione per l’uscita da questa pandemia ricucendo il paese e interpretando le complessità, valorizzando specificità e puntano sulle comunità”.
Achille Bellucci, Presidente Uncem Lazio: “Non ci potrebbe essere una celebrazione migliore della GIORNATA DELLA MONTAGNA, di quella in cui se ne affermino le necessità, le identità, le potenzialità. ma non in modo speciale, episodico, caritatevole, ma come indica la nostra Costituzione: in modo ordinario, strategico, istituzionale!”
Vincenzo Luciano, Presidente Uncem Campania: “Occorre un urgente piano straordinario per interventi di contrasto e mitigazione dei rischi contro i dissesti idrogeolocici. Azione fondamentale quella dei nostri Enti montani, ormai lasciati soli e con poche risorse, per la salvaguardia dei nostri territori resi sempre più vulnerabili dai cambiamenti climatici. In queste ore, in Campania di fronte a continue allerte meteo (anche rosse), si è costretti ad intervenire con pochi uomini e mezzi, senza una vera programmazione che veda al centro la possibilità di fare prevenzione. Comunque siamo, come sempre, in prima linea in questa che è la battaglia fondamentale per il futuro dei nostri territori”.
Mario Cicero, Presidente Uncem Sicilia: “Qusta giornata non deve passare in silenzio, nel rispetto della nostra storia e tradizione che ha visti i nostri nonni e padri vivere e investire le loro risorse umane ed economiche nelle nostre montagne e nei nostri borghi, permettendo ai luoghi in cui oggi viviamo di essere salvaguardati. Con il loro lavoro hanno permesso alle nostre generazioni di diventare protagonisti nella società. Nel ricordo di quell’impegno, ma anche nella consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo, che vede il sistema sociale, economico e gli investimenti finanziari allocati prioritariamente nelle metropoli o in poche aree industriali oggi in grave crisi. Voglio riflettere in questa Giornata invitando tutti coloro che desiderano continuare a vivere in questi luoghi di non arrendersi, ma oggi, più di prima, pretendere che la politica riesca a dettare le priorità a Roma e a Bruxelles e comprenda che il futuro del pianeta sarà improntato sulla sostenibilità ambientale ed umana solo se le nostre montagne, i nostri borghi ricominceranno a vivere sul piano sociale ed economico. Non chiediamo solo comprensione ma investimenti nella scuola, nella sanità, nella mobilità, nelle innovazioni tecnologiche. Questo appello che invio all’Uncem nazionale con l’auspicio che sempre di più, si riesca a incidere nelle scelte economiche culturali e sociali che verranno fatte nei prossimi mesi”.
Agnese Benedetti, Presidente Uncem Umbria: “Le montagne non delimitano gli spazi ma permettono di aprire nuove visioni, di scoprire opportunità. La politica deve fornire al territorio e ai cittadini le stesse condizioni, permettendo a chi abita o vuole tornare ad abitare nelle zone d’altura di realizzare i progetti di vita. Fondamentali i diritti di cittadinanza: le scuole, la medicina del territorio, la mobilità fisica e la connessione digitale, la messa in sicurezza del territorio e i ristori ecosistemici in grado di compensare il grande valore delle risorse primarie”.
SAVERIO SERLENGA