Soccorso Alpino, portati in salvo dei ragazzi sulle dolomiti friulane che si erano recati in alta montagna con i sandali di gomma. Rimasti bloccato su un sentiero franato, sono stati costretti a richiedere aiuto.
SOCCORSO ALPINO, QUATTRO RAGAZZI E UN CANE PORTATI IN SALVO DOPO ESSERSI RECATI IN MONTAGNA CON I SANDALI
Giornate movimentate per il Soccorso Alpino e Speleologico, che in questi giorni ha dovuto compiere numerosi interventi di soccorso in montagna, alcuni dei quali probabilmente con maggiore attenzione da parte degli escursionisti si sarebbero potuti evitare.
Quattro ragazzi, due ragazze, due ragazzi e un cane, erano partiti intorno alle 10:00 del mattino dal Rifugio Pussa in Val Settimana, e si erano incamminati verso il Monte Rua tentando di percorrere un percorso ad anello che li avrebbe ricondotti al Rifugio Pussa.
Il percorso prevede ore e ore di cammino.
BLOCCATI A 2000 METRI CON I SANDALI DI GOMMA, ECCO L’ACCADUTO
I giovani attardati e con il sole ormai basso all’orizzonte, impossibilitati ad andare avanti anche a causa di una frana che probabilmente in seguito ad un temporale alcuni giorni prima si era abbattuta sul sentiero, sono stati costretti a fare ricorso al Soccorso Alpino e Speleologico.
Tutti e quattro i ragazzi avevano ai piedi dei sandali di gomma, invece che una attrezzatura idonea di montagna come ad esempio scarponi o scarpe da trekking essenziali per recarsi in alta quota.

Soccorso Alpino e Speleologico, quattro ragazzi e un cane sono stati portati in salvo dopo essere rimasti bloccati in alta quota a causa di un vestiario non idoneo alla montagna. I giovani indossavano dei sandali di gomma. E’ stato necessario l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico. FOTO DAL PROFILO INSTAGRAM DEL SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
Immediato è stato l’intervento dei soccorritori che sono intervenuti sul sentiero 373 usufruendo dell’elisoccorso. Ricordiamo che il sentiero in passato è stato teatro di altri interventi di soccorso più o meno importanti.
CRITICHE SUI SOCIAL AI QUATTRO GIOVANI
Pubblicata dalla pagina ufficiale del Soccorso Alpino e Speleologico la notizia, è divenuta immediatamente virale nel web tanto che è stata ripresa e diffusa da tutti i quotidiani nazionali online e cartacei.
In molti si sono espressi sulla vicenda criticando aspramente i quattro ragazzi, e chiedendo a gran voce il pagamento delle spese di soccorso.
Il CNSAS ha fatto sapere che non si può sottomettere all’obbligo di soccorrere chi è in difficoltà, per questo motivo anche per gli interventi più banali i tecnici del soccorso sono obbligati ad intervenire.
E’ stata la stessa pagina del Soccorso Alpino e Speleologico a specificare che prima di recarsi in montagna, è necessaria una pianificazione dell’escursione, una verifica del vestiario e delle proprie capacità se idonee per recarsi in quella specifica cammina o scalata che sia.
Il rischio zero in montagna non esiste, ma si può fare di più con piccoli accorgimenti, a partire da un vestiario adeguato, che possono evitare di mettere in difficoltà il Soccorso Alpino e gli escursionisti che per le cause più banali rischiano la propria vita sui sentieri di montagna
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