Prati di Tivo, che imbarazzo. Cabinovia chiusa e posta sotto sequestro

Prati di Tivo, grande imbarazzo. La cabinovia è stata chiusa e posta sotto sequestro dopo la momentanea riapertura.

PRATI DI TIVO, LA CABINOVIA DOPO TANTO TEMPO ERA TORNATA IN FUNZIONE MA IERI E’ STATA SOTTOPOSTA A SEQUESTRO DA PARTE DELLE ATTIVITA’ GIUDIZIARIE

Grande rammarico per la gli operatori turistici dei Prati di Tivo che vedono la montagna in una lunga crisi e senza via di uscita. Nella giornata di ieri era stata comunicata la riapertura dell’impianto, che collega fino alla madonnina dei Prati di Tivo.

Un mezzo strategico per tutti quegli appassionati della montagna che da oltre 2000 metri di quota potevano raggiungere comodamente il Rifugio Franchetti del Gran Sasso d’Italia.

Il Rifugio è uno tra i più apprezzati e conosciuti in Abruzzo, anche perchè risiede a pochi passi dal Corno Grande e piccolo del Gran Sasso d’Italia, ed è più o meno nelle vicinanze dell’ex ghiacciaio del Calderone.

In fretta e furia era stato girato il nullaosta che avrebbe garantito l’apertura degli impianti nella giornata di ieri, così infatti è stato ma proprio ieri sera intorno alle 19 è arrivata la doccia fredda.

L’autorità giudiziaria, dopo controlli da parte della Guardia di Finanza, ha messo nuovamente i sigilli sull’impianto che ora rimarrà chiuso fino a data da destinarsi.

A tal proposito si è già esposto il gestore del Rifugio Franchetti del Gran Sasso d’Italia, Luca Mazzoleni, che con grandissimo imbarazzo ha avvisato tutti gli escursionisti con un lungo post in Facebook.

È con forte imbarazzo che devo comunicare che ieri sera 17 giugno, è stata chiusa e posta sotto sequestro dall‘autorità giudiziaria la cabinovia dei Prati di Tivo.

Sono anni che questa situazione perdura e crea disagi e difficoltà, contribuendo alla crisi dei Prati di Tivo. Non è ruolo degli operatori di questa montagna porre fine a questa situazione e creare le condizioni per garantire che le grandi opere svolgano la funzione per la quale sono state pensate e costruite. Spero però che lo stesso imbarazzo che io provo oggi – insieme agli altri operatori, guide e cittadini tutti – sia condiviso dalla politica e dalle autorità e che possa agire come motore per mettere fine, rapidamente, a questa situazione di difficoltà.

Prati di Tivo, baratro senza uscita

Prati di Tivo, un baratro senza uscita. Ieri sequestrata nuovamente la cabinovia

Difficile che la situazione possa risolversi in tempi brevi, più probabile che possa andare per le lunghe. Quel che è certo è che questa notizia, dopo una stagione invernale saltata per la chiusura imposta degli impianti, rischia di far saltare anche la stagione estiva.

Questo sarebbe un colpo durissimo per il turismo e l’economia locale, che rischia di vedere sempre più abbandonata la località dei Prati di Tivo, posto unico incastonato tra le bellezze del Gran Sasso d’Italia.

La speranza era quella di rivedere il Gran Sasso, tutto, operativo dal punto di vista turistico e ricettivo, invece per il lato teramano sembra ancora non essere arrivata l’ora della ripartenza. Ieri i sigilli e il sequestro hanno fatto piombare nuovamente la stazione dei Prati di Tivo e il turismo che la lega, in un profondo baratro dal quale al momento non è prevista una via di uscita.

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