Bardonecchia, sci in crisi per costi energia :” troppo alti, impossibile aprire così”

Bardonecchia, la stagione dello sci ancora non è cominciata e già si appresta ad andare in crisi a causa dei folli costi dell’energia che rischiano di mettere in crisi anche il turismo invernale.

BARDONECCHIA, LA STAGIONE DELLO SCI E’ A RISCHIO CON QUESTI COSTI DELL’ENERGIA

Nei giorni scorsi avevamo cominciato a parlare della preparazione alla prossima stagione invernale, con alcune strutture del nord Italia che per prime hanno cominciato a dare l’allarme riguardo un aumento dei prezzi sugli skipass per la prossima stagione.

A Cervinia, ad esempio, ma in quasi tutte le strutture del nord Italia e con probabilità anche del centro, i prezzi del biglietto per andare in pista aumenteranno anche in modo piuttosto corposo ma sempre tentando di mantenerlo al disotto del 10%.

Sci, Bardonecchia: difficile aprire con questi costi energia

Bardonecchia, costi dell’energia alle stelle potrebbero far slittare la stagione degli sport invernali. FOTO EMANUELE VALERI ARCHIVIO OVINDOLI 

Di diverso parere invece è il delegato della Colomion Spa, Nicola Bosticco, società che gestisce gli impianti di Bardonecchia.

I ricavi provenienti dall’estate sono stati mangiati per l’80 per cento dai costi per l’energia elettrica, che aggiungendosi ai costi di manutenzione e del personale degli impianti sta facendo concludere il trimestre estivo già in forte perdita.

Non un buon segnale in vista della stagione invernale ormai prossima, che vede l’Italia ma in generale tutto il territorio europeo dover far fronte ad una crisi energetica epocale e che difficilmente nel breve termini avrà dei risvolti positivi per i cittadini.

Sempre Bosticco ai microfoni di Valsusa Oggi, ha specificato come nel caso dovessero lievitare verso l’alto ulteriormente i costi sarà difficile pensare di potere aprire gli impianti degli sport invernali, considerando che in inverno bisogna fare fronte anche ai costi degli impianti di innevamento artificiale.

La speranza secondo l’Amministratore Delegato di Colomion Spa è che il governo, la Regione e gli impiantisti, possano mettersi seduti al tavolino e trovare una soluzione a questa particolarissima quanto preoccupante situazione. Gli sport invernali sono il motore del turismo invernale sulle nostre montagne.

Avere 20 impianti di risalita aperti, a Bardonecchia, con i costi dell’energia di oggi, significherebbe avere un costo di 100 euro al giorno. Per cui è necessario riuscire a capire come potere procedere all’apertura della stagione e da quando farla cominciare e quando farla terminare.

Costi totali che sarebbero impossibili da sostenere per tutti.

Per il mondo dello sci questa sarebbe una ulteriore mazzata dopo due anni di pandemia in cui gli impianti sono rimasti chiusi, prima per il lockdown e poi per le regole imposte dal Governo per la tutela dei cittadini al fine di impedire il contagio da SARS-COV2.

La crisi energetica e del gas incombono e nei prossimi giorni sono attesi degli sviluppi in merito, tanto che la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha specificato come i costi dell’energia attualmente e visti i record giornalieri che raggiungono giorno dopo giorno sono insostenibili per le famiglie e per le imprese che rischiano di non potere sostenere questi costi.

Intanto GaZProm ha annunciato lo stop alla fornitura del gas per tre giorni, ovvero dal 31 di agosto al 3 di settembre, per lavori di manutenzione.

Nelle prossime settimane dunque la Commissione Europea, forse anche con un consiglio straordinario, affronterà questa discussione cercando di trovare una soluzione.

Tale situazione per gli impianti di sci non è tale solo per Bardonecchia, ma per gli impianti di tutta Italia e Europa.