Un caro buongiorno a tutti amici di Neve Appennino, ecco il bollettino valanghe aggiornato e valido per la giornata di giovedì 26 gennaio:
Appennino settentrionale:
MANTO NEVOSO: Strati di neve recente umida-bagnata a debole coesione su strati basali più compatti e consolidati. Il manto nevoso è debolmente consolidato e per lo più instabile solo su alcuni pendii ripidi. Il manto nevoso è presente soprattutto nel settore Romagnolo e Centrale della regione a partire da m. 700-800 di quota. All’interno sono presenti croste da fusione e rigelo e ventate non portanti. Particolare attenzione va posta nella valutazione locale del pericolo e nella scelta dell’itinerario.
Settore Appennino Settentrionale tirrenico:
MANTO NEVOSO: croste da vento portanti e non portanti su strati moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale ben consolidato su molti pendii ripidi. Non si registrano variazioni significative nel settore salvo un moderato aumento delle temperature e dell’umidità, che comporta nelle ore centrali della giornata e nei pendii maggiormente esposti al sole una perdita di coesione nei legami interni al manto nevoso, ed isolate e deboli nevicate nel sottosettore Alpi Marittime, che però non portano ad alcuna variazione nella stabilità del manto nevoso. Le criticità rimangono localizzate su singoli pendii variabilmente esposti dovute ad accumuli, cornici e lastroni da vento di pregressa formazione.
Settore Appennino Umbro-Marchigiano:
VALANGHE OSSERVATE: piccole valanghe spontanee.
MANTO NEVOSO: Sottili croste da fusione e rigelo non portanti su strati intermedi moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato su molti pendii. Il riscaldamento dei giorni scorsi associato a deboli precipitazioni, nevose solo oltre 1000-1200 mt slm ha determinato un assestamento e consunzione del manto nevoso. Con l’abbassamento dello zero termico delle ultime ore il manto subisce anche un generale consolidamento soprattutto nei strati più superficiali. Il quadro termico previsto per i porossimi 2-3 giorni è favorevole ad un continuo assestamento e consolidamento per lo più alle basse e medie quote. In dette aree nelle zone con maggiore inclinazione (pendii ripidi e molto ripidi) in virtù dei quantitativi di neve non si escludono distacchi di fondo di neve umida – bagnata anche di medie dimensioni. Oltre i 2000 mt invece ove il quadro termico è stato meno favorevole all’assestamento e consunzione del manto i distacchi di lastroni anche di superficie saranno possibili ancora con debole sovraccarico (passaggio di un singolo sciatore/escursionista.
Appennino Abruzzese e grandi massicci Appenninici:
VALANGHE OSSERVATE: piccole valanghe spontanee a lastroni di superficie di neve umida bagnata.
MANTO NEVOSO: Strati superficiali di neve umida-bagnata su strati intermedi moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato su molti pendii ripidi. In generale il grado del pericolo è Marcato 3 il manto nevoso presenta un consolidamento da debole a moderato su molti pendii ripidi, sale a Forte 4 alle alte quote o in presenza di grossi accumuli e cornici.
Appennino Calabro-Lucano:
MANTO NEVOSO: Strati di neve umida-bagnata su strati moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato su tutti i pendii ripidi.