Bollettino VALANGHE 9 Marzo: rischio marcato/forte sull’Appennino centrale

Un caro buongiorno a tutti amici di Neve Appennino, ecco il bollettino valanghe aggiornato e valido per la giornata di giovedì 9 Marzo.

Legenda:

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Appennino Settentrionale:

MANTO NEVOSO:  Croste da vento portanti e non portanti su strati basali più compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato solo su alcuni pendii. Gli strati delle recenti precipitazioni nevose non si sono ancora ben saldati con la neve vecchia presente. Tale situazione è stata favorita anche dalla forte attività eolica in quota che ha interessato l’intero settore con formazione di accumuli e cornici a ridosso dei crinali, nei canaloni e nelle conche con esposizione preferibilmente nord-orientale; in questi contesti si potranno avere aumenti localizzati del pericolo e sarà necessaria un’ottima capacità di valutazione locale dell’itinerario.

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Settore Appennino settentrionale Tirrenico:

MANTO NEVOSO: Croste da fusione e rigelo e da vento portanti e non portanti su strati intermedi moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato sulla maggioranza dei pendii ripidi. A differenti fasce altimetriche l’acqua, percolata all’interno del manto nevoso a causa del rialzo termico, provoca allentamento dei legami, appesantimento e lubrificazione del substrato facilitando lo slittamento di fondo. Mentre a quote maggiori la forte attività eolica determina depositi da vento. Pertanto sull’intero settore si segnalano, localmente, criticità costituite da accumuli, cornici ed estese croste da vento o fusione e rigelo.

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Settore Appennino Umbro-Marchigiano:

MANTO NEVOSO: Strati di neve recente asciutta a debole coesione su strati debolmente consolidati e croste da vento e da fusione e rigelo inglobate. Il manto nevoso è debolmente consolidato su molti pendii ripidi. In esaurimento gli episodi nevosi su tutto il settore. Persiste invece una intensa attività eolica in quota, con residuali fenomeni di tormenta sui versanti più esposti. La neve recente trasportata dal vento determina la formazione di nuovi depositi di neve ventata che continuano ad essere poco coesi con lo strato superficiale sottostante (interfaccia). Il distacco provocato sarà sempre possibile già con debole sovraccarico. Nei pendii ripidi non si escludono distacchi spontanei di medie dimensioni, sia di superficie che di fondo.

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Appennino Abruzzese e grandi massicci Appenninici:

MANTO NEVOSO: Strati di neve fresca asciutta a debole coesione su strati basali più compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato su molti pendii ripidi.

 

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Appennino Calabro-Lucano:

MANTO NEVOSO: Strati di neve fresca umida-bagnata a debole coesione su strati intermedi compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale ben consolidato sulla maggioranza dei pendii ripidi.

 

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