Un caro buongiorno a tutti amici di Neve Appennino, ecco il bollettino valanghe aggiornato e valido per la giornata di venerdì 3 Febbraio.
Appennino settentrionale:
MANTO NEVOSO: Strati di neve bagnata su strati basali più compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale ben consolidato sulla maggioranza dei pendii ripidi. Il manto nevoso è presente soprattutto nel settore Romagnolo e Centrale della regione a partire da m. 900-1000 di quota. Particolare attenzione va posta nella valutazione locale del pericolo, soprattutto nell’attraversamento di canaloni, zone sottovento e di accumulo. La sciabilità fuoripista è limitata ad alcuni versanti variabilmente esposti, con diffusa presenza di estese croste da vento e da fusione e rigelo alternate ad aree scoperte anche alle quote maggiori.
Settore Appennino settentrionale Tirrenico:
MANTO NEVOSO: Strati di neve umida-bagnata a debole coesione su strati intermedi moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale ben consolidato su molti pendii ripidi. Le nubi basse, le temperature sopra lo zero e locali precipitazioni piovose, stanno accelerando i processi di consunzione del manto nevoso. La neve si presenta ovunque bagnata e pesante lungo tutto il profilo del manto, mentre molte aree montane della dorsale appenninica si caratterizzano per una copertura nevosa scarsa, disomogenea e con versanti completamente privi di neve anche alle quote maggiori. Nelle Alpi Marittime, comprensorio montano di Monesi (IM), registrata la presenza di neve pallottolare negli strati superficiali. Previste nelle prossime 48 ore possibili nevicate sul ponente ligure a quote medio-alte, che potrebbero dar luogo a fenomeni valanghivi spontanei.
Settore Appennino Umbro-Marchigiano:
MANTO NEVOSO: Strati superficiali di neve umida-bagnata a debole coesione fino al suolo. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato. Il continuo flusso di correnti miti sud-occidentali favorisce una veloce riduzione degli spessori di neve al suolo soprattutto alle medie – basse quote. Alle quote più alte ove lo zero termico ormai da giorni si attesta intorno ai 2000 mt slm presenti processi di assestamento e consolidamento del manto. Tuttavia nei pendii da ripidi ad estremamente ripidi, dove i carichi sono consistenti, non si escludono distacchi spontanei di neve umida bagnata anche di medie dimensioni. Il distacco provocato invece sarà possibile soprattutto con forte sovraccarico.
Appennino Abruzzese e grandi massicci Appenninici:
MANTO NEVOSO: Croste da fusione e rigelo portanti e non portanti alternate a strati di neve a debole coesione su strati intermedi moderatamente consolidati. Il manto nevoso è in generale ben consolidato su molti pendii ripidi. Il pericolo può aumentare in considerazione di un rialzo termico diurno e localmente in presenza di grossi accumuli e cornici.
Appennino Calabro-Lucano:
MANTO NEVOSO: Strati di neve umida-bagnata fino al suolo. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato su tutti i pendii ripidi.