Un caro buongiorno a tutti amici di Neve Appennino e buo inizio settimana, ecco il bollettino valanghe aggiornato e valido per la giornata di lunedì 20 Febbraio.
Appennino Settentrionale:
MANTO NEVOSO: Croste da fusione e rigelo portanti su strati basali più compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale ben consolidato su molti pendii ripidi. e, sull’intera dorsale dell’appennino tosco emiliano, si presenta con strati molto esigui, non uniformi e in modo discontinuo. Accumuli e croste da fusione e rigelo potranno persistere in condizioni localizzate in canaloni e zone sottovento. Nelle esposizioni meno soggette all’irraggiamento solare il gradiente termico potrà determinare deboli fenomeni di metamorfismo costruttivo.
Settore Appennino settentrionale Tirrenico:
MANTO NEVOSO: Strati di neve umida-bagnata e zone senza neve. Il manto nevoso è in generale ben consolidato su molti pendii ripidi. Condizioni primaverili su tutto il settore con temperature positive durante il corso della giornata.A causa di ciò l’intero Settore si presenta con versanti privi di neve e versanti che mantengono una copertura nevosa abbastanza omogenea con croste da fusione e rigelo portanti e non portanti. Prestare attenzione alla notevole variabilità del manto nevoso nel corso della giornata soprattutto nelle ore più calde.
Settore Appennino Umbro-Marchigiano:
MANTO NEVOSO: Strati superficiali di neve fresca asciutta a debole coesione su strati più compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale ben consolidato su molti pendii ripidi. Dopo la veloce perturbazione transitata nelle scorse 24 ore le temperature sono tornate nelle medie stagionali con lo zero termico che si assesta tra gli 800 e i 1400 metri. La neve fresca, alle medie quote, si è legata con gli starti sottostanti; in alta quota il vento settentrionale ha ridistribuito la neve e ha incrementato i vecchi accumuli. Le situazioni più critiche rimangono localizzate nel sotto settore dei Sibillini oltre i 1500/1600 metri s.l.m. nelle zone di accumulo dove i lastroni da vento risulteranno di difficile individuazione a causa della neve fresca. In questi luoghi i distacchi provocati saranno possibili anche con debole sovraccarico. In generale, nei pendii da ripidi ad estremamente ripidi non si escludono distacchi spontanei di neve a debole coesione sia di superficie che di fondo.
Appennino Abruzzese e grandi massicci Appenninici:
MANTO NEVOSO: Strati superficiali di neve fresca asciutta a debole coesione su preesistenti croste da fusione e rigelo. Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato su molti pendii ripidi. Nuovo debole apporto di neve fresca, localmente “soffiata” su preesistenti croste da fusione e rigelo che può indurre formazione di accumuli eolici nei canaloni, conche e cambi di pendenza. Nei versanti in ombra permane una situazione tipicamente invernale con accumuli diffusi in zone di cresta (cornici), sottocresta. Durante l’arco diurno della giornata, il rialzo termico può generare la formazione di neve bagnata nei versanti soggetti ad irraggiamneto solare e conseguenti scaricamenti spontanei e/o provocati. Il distacco provocato di valanghe sarà possibile localmente già con debole sovraccarico (singolo sciatore/escursionista).
Appennino Calabro-Lucano:
MANTO NEVOSO: Strati superficiali di neve fresca asciutta a debole coesione su strati compatti e consolidati. Il manto nevoso è in generale ben consolidato sulla maggioranza dei pendii ripidi.