La lince è pronta a tornare nelle Alpi Giulie: ecco il progetto

La lince è pronta a tornare nelle Alpi Giulie grazie ad un progetto di ripopolamento della specie. Si tratta di un animale in via di estinzione e si dice che in Italia siano rimasti circa dieci esemplari.

LA LINCE FA RITORNO NELLA ALPI GIULIE, ECCO COME E’ SVILUPPATO IL PROGETTO

In più occasioni abbiamo trattato argomenti inerenti alla Lince, uno straordinario felino che tuttavia nel corso degli anni è stato vittima di bracconaggio e sta andando incontro all’estinzione della specie.

Per questo motivo sono in atto dei progetti di reintroduzione dell’animale, che in questi giorni è stato reintrodotto nelle Alpi Giulie nella speranza che gli esemplari in libertà possano dare seguito alla loro specie.

Torna la lince nella Alpi Giulie, ecco i dettagli del progetto

La lince torna nelle Alpi Giulie, ecco il progetto descritto da Progetto Lince Italia.
CNYKM1 Eurasian lynx (Lynx lynx), climbing on the branch of a birch. FOTO PROGETTO LINCE ITALIA

CHE ANIMALE E’ LA LINCE?

E’ un animale selvatico appartenente alla famiglia dei felidi. Ci sono quattro specie di linci: la lince iberica, la lince euroasiatica, la lince del Canada e la lince rossa. E’ caratterizzata da un mantello di pelliccia spesso e macchie nere sul mantello, con orecchie con ciuffi di peli neri, zampe corte e una coda corta. La lince è un abile predatore notturno e si nutre principalmente di piccoli mammiferi come conigli e roditori, ma può anche cacciare uccelli e ungulati più grandi come cervi e caprioli.

L’animale non è presente in modo naturale nell’Appennino italiano. La lince euroasiatica, che è una delle quattro specie di linci, vive principalmente nelle regioni settentrionali dell’Europa, in Asia centrale e in alcune parti della Russia.

Tuttavia, negli ultimi anni sono stati effettuati alcuni tentativi di reintroduzione della lince in alcune zone dell’Italia, tra cui il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, in collaborazione con altri paesi europei.

Sebbene la reintroduzione stia dando alcuni risultati positivi, la presenza della lince in Italia è ancora molto limitata e la sua sopravvivenza dipende dalla protezione e dalla gestione attenta del suo habitat naturale.

LA LINCE UN ANIMALE NON PERICOLOSO PER L’ESSERE UMANO

Non è generalmente considerata un animale pericoloso per gli esseri umani, poiché tende a evitare gli incontri con le persone. Essendo un animale selvatico, può essere pericolosa se provocata o se si sente minacciata, ma gli attacchi alle persone sono estremamente rari.
In generale, la lince tende ad essere timida e riservata, preferendo evitare il contatto diretto con gli esseri umani. Tuttavia, come tutti i felini selvatici, è un predatore e può essere pericolosa per gli animali domestici come i cani e i gatti se viene provocata o se si sente minacciata.
Se si incontra una lince in natura, è importante mantenere le distanze e non avvicinarsi troppo per evitare di spaventare l’animale. 
A parlare del progetto reintroduzione dell’animale è stata attraverso i suoi canali Facebook la pagina: Progetto Lince Italia

Al via il Progetto ULyCA2 – Azioni Urgenti di Conservazione della Lince

La lince eurasiatica (Lynx lynx) è attualmente il mammifero più raro del panorama faunistico nazionale e rischia di scomparire dal nostro paese. Per questo i Carabinieri Forestali con il supporto del “Progetto Lince Italia”, del WWF, della Regione Friuli-Venezia Giulia e un confronto costruttivo con il mondo venatorio hanno deciso di elaborare una strategia per la salvaguardia della specie. Nasce così “ULyCA2” – un progetto coordinato a livello internazionale e operante in sinergia con il progetto UE “LIFE Lynx” – entrambi con l’obiettivo super ordinato di “Prevenire l’estinzione della lince nei Monti Dinarici e nelle Alpi Sud-Orientali con misure di rinforzo e conservazione”.

Queste misure di rinforzo concretamente significano la reintroduzione di cinque individui di lince, provenienti dalla Svizzera (Giura), Romania (Carpazi) e Croazia (Monti Dinarici) ed hanno lo scopo di rinforzare numericamente e geneticamente il minuscolo nucleo italiano, che ha tuttavia un ruolo strategico come passerella (stepping stone) tra la popolazione dinarica e quella delle Alpi occidentali. Infatti, gli animali saranno rilasciati in Foresta di Tarvisio (UD) in Friuli V.G. – un territorio storico per la presenza di questa specie in Italia e che dal punto di vista biogeografico si trova in una posizione chiave per gli obiettivi e gli sforzi di conservazione di questa specie nelle Alpi ed in Europa. A seconda dell’andamento delle attività di cattura che si stanno effettuando nei paesi “donatori” in Svizzera e Romania, i rilasci avverranno in un periodo compreso tra marzo e fine aprile.

Alla fase di rilascio seguirà una attività intensiva di monitoraggio, effettuata da esperti con l’ausilio di collari GPS, fototrappole e campioni genetici. Va ricordato che in chiave naturalistica si tratta di un momento storico per la conservazione della fauna nel nostro paese!

Ricordiamo che da quanto emerge dai vari report in Appennino la presenza della Lince al momento non è accertata.

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